Domani ho due colloqui di lavoro, ma non sono felice anche perché ho imparato abbastanza presto che gli unici “offerenti” che mi contattano sono “offerenti” di lavori ignobili, per qualche verso.

La prima offerta campeggia su Internet da un paio di settimane, forse più. Ho inviato un paio di volte il cv compilando l’apposito form, non sono mai stata contattata. L’altro giorno ritrovo lo stesso annuncio, decido di chiamare al numero impresso sulla pagina e mi risponde un’agenzia per il lavoro.

Questa la conversazione:

Pronto?”

Si pronto, chiamo per l’offerta di lavoro X… non avete ancora trovato personale?”.

Ah ma noi siamo l’agenzia, non il negozio. Tu devi venire qua per fare il colloquio, porta il tuo cv!”.

Ah ok, ma sul sito c’è scritto di compilare il form…”.

Si si, e poi noi contattiamo gli utenti per un colloquio in agenzia!”.

Bene… allora vengo, anche se vi ho contattati io e non voi?”.

Si si bene, arrivederci!”.

Il secondo colloquio è con un ufficio che si occupa di disbrigo pratiche nel settore immigrazione. La stessa azienda sta ricercando personale per diverse mansioni, dalla segretaria, al mediatore culturale, al moderatore front e back office. Io purtroppo credo di aver mandato la candidatura per ognuno di questi posti, e sicuramente ne va della mia credibilità. Il fatto poi è che per uno di questi lavori (quello per il quale credo mi abbiamo scelta), da un iniziale e generale “500 euro di retribuzione mensile” si passa, nel dettaglio dell’offerta, a: “500 euro mensili per impegno full time, 250 per impegno part-time, a partire dal secondo mese!”. SBANG! E visto che questa azienda non si trova neanche nella mia città, sarà uno di quei lavori dove, tra abbonamento del treno e pausa pranzo, non sono io che guadagno, ma sono io che contribuisco a far girare l’economia locale del posto – del bar vicino e di Trenitalia, che solo il pensiero di averci a che fare ogni giorno, non fa che acutizzare lo stato della mia già avanzata crisi esistenziale.

Accantonando il capitolo “tristezza della vita”, voglio continuare a rendervi il solito utile servizio pubblicando offerte di lavoro allettanti: Badante badante ricerca assistenti per anziani/disabili per la sede di Firenze, eccolo qui!

Al di là del “badante badante” che è chiaramente un rafforzativo concettuale, mi chiedo perché una “badante badante” (cioè una “molto” badante) ricerchi assistenti per anziani/disabili. Se poi leggete il testo dell’annuncio, si richiede età minima di 51 anni, e io presumo che questa “badante badante” stia cercando un compagno di vita, che in più si occupi dell’anziano/disabile di cui dovrebbe occuparsi lei.

L’altro annuncio che mi riserva perplessità è il seguente (link): docente-segretaria cercasi, che già suona strano che si ricerchi una docente che faccia pure da bidella, ma vabbè. Però il testo dell’annuncio non chiarisce la posizione: “cercasi urgentemente LAUREATA in LINGUE, residente o domiciliata a FIRENZE, si richiede disponibilità e capacità di interagire con gli studenti, con scooter, bella presenza…”… con scooter (auto e bici?? E se poi abitassi sotto scuola, non posso venire a piedi?) ma soprattutto è quel “capacità di interagire con gli studenti” seguito dal “bella presenza” che mi lascia esterrefatta!

Lettori lettori”, non mi resta che aggiornarvi sulle nuove avventure di domani!!

 Chiediti…

“Voglio seriamente cambiare la mia vita?”

“Voglio realizzare i miei sogni?”

“Voglio diventare una persona di successo?”

 Questo l’incipit di un’offerta di lavoro per lo più incomprensibile (eccola), la cui azienda di riferimento è composta da un addetto alle risorse umane sprovvisto di doti empatiche oltreché vagamente poetiche. Vita/sogni/successo le tre parole chiave, che messe insieme ai loro verbi di positivo incoraggiamento mi fanno pensare a un guru vestito in giacca e cravatta che non riesce proprio a immaginarsi la reazione di un “giovane contemporaneo” di fronte a un incipit del genere.

 E qui si apre un doveroso capitolo sugli addetti delle Risorse Umane.

Circa un mese fa mi sono presentata in un’azienda per un colloquio. Appena arrivata, ho stretto la mano alla ragazza con cui ho fissato l’appuntamento, e ho capito in un istante cosa intendono gli inserzionisti quando scrivono: “Cercasi giovani dinamici e motivati”. Eccola, ne avevo un esemplare proprio davanti.

Piacere LellyKelly” mi ha detto, sforzando il suo tono di voce estremamente concitato dentro una bocca fintamente entusiasta della vita. Mi ha fatto entrare in una stanza dov’erano presenti altri 10 malcapitati come me e alla fine è entrata presentandosi come “Addetta alle Risorse Umane”, blaterando nello stesso tono concitato per più di mezz’ora senza smettere di sorridere. Un’impalcatura di smalto e fossette sulle gote davvero formidabile, un guinness dei primati di resistenza mascello-fisica tanto che io, veramente colpita, ho guardato un po’ di volte gli altri malcapitati per capire se anche loro percepissero la mia stessa incondizionata stima nei confronti della grande varietà del genere umano. Stima che si è trasformata presto in imbarazzo e infine in nausea totale.

 

  • Perché devi farmi credere che vendere depuratori d’acqua possa risolvere le questioni che ho in sospeso con la mia coscienza?

  • Perché devi fingerti amica mia con sorrisi ammiccanti e occhiate complici?

  • Perché devi chiedermi, in sede di colloquio individuale: “Allora, vediamo un po’, perché ti piace il lavoro di telefonista?”.

Non avevo niente da perdere e le ho risposto più o meno così: “Intanto sull’annuncio non c’era scritto che questo sarebbe stato un lavoro da telefonista…  comunque, tutto il rispetto per le telefoniste, ma trovatemene una che fa questo lavoro perché ha sentito una chiamata motivazionale!” (e scusate il gioco di parole su telefono e chiamata!).

È che questa specie di addetti alle Risorse Umane deve tenersi aggiornata sui progressi critico-intellettuali della popolazione. Il fatto che l’università sia diventata di massa può aver fatto perdere qualcosa a livello di qualità d’insegnamento, ma resta il dato di fatto che oggi più del doppio dei giovani ha molta più elasticità mentale e senso critico di ogni generazione precedente presa nel suo insieme.

Dio non basta avere un tono di voce squillante e la grinta di uno che si fa di coca ogni giorno per diventare addetto alle risorse umane.

Qui non è più un problema di meritocrazia, è piuttosto una questione di bassa cultura aziendale che per selezionare un addetto alle risorse umane si ferma alla tipologia standard di certe apparenze codificate.

LellyKelly è un essere umano stereotipato che si spegne all’istante appena uscita dal luogo di lavoro, per potersi disintossicare da un sovraccarico di banalità.

Oggi giornata piovosa, offerte di lavoro tristi, tanto tristi che ho pensato di rattristarmi ancora di più vendendo i miei libri universitari alla libreria dell’usato. Ho guadagnato più in questo modo che con un mese di call center, ma in effetti vendere libri su cui hai studiato (benché i frutti dello studio si riescano a vedere solo se provvisti di un atteggiamento naturista e new age) fa un po’ male alla cassa toracica. Lenisco il mio senso di colpa convincendomi che questo attaccamento all’oggetto fisico deve finire!

Il primo annuncio qui sotto rientra in una delle due categorie delineate nei post precedenti, precisamente quella del sintetico: “cercasi uomo scuderia offresi retribuzione e alloggio” eccolo qui, senza specificare a quanto ammonta la retribuzione, quante ore di lavoro sono previste visto che si offre anche l’alloggio e che dimensioni deve avere precisamente questo “uomo scuderia”.

Comunque la maggior parte delle richieste riguardano modelle e ballerine per night club (in un annuncio veniva richiesta una ragazza che “intrattenesse i clienti al tavolo”, magari parlando del senso della vita e della possibilità di trasmigrazione delle anime)… promoter a gogò, ma anche qui l’esigenza inizia a farla da padrona: dal generico ma già selettivo “bella presenza” si passa al terrificante “alta almeno 1.70 SENZA TACCHI (lo scrivono maiuscolo per impaurire, costringendovi ad essere oneste con voi stesse, facendovi quasi sentire in colpa per non essere alte 1.70), taglia 42, richiesta una foto figura intera, un primo piano e un profilo, senza capelli sulla faccia, senza trucco e vestite in modo semplice: mi chiedo se tutta questa preparazione all’invio del cv valga il tenore della paga. E comunque no non me lo chiedo nemmeno perché dico di essere alta 1.70 solo perché mi piace arrotondare per eccesso e non indosso la taglia 42 dall’età di 15 anni).

Certo avrei potuto rispondere a questo qui sotto: si richiede una vaga bella presenza provvista di una buona cura di sé e non serve esperienza (fantastico!!) nonostante si tratti di un lavoro come massaggiatricemolto tantra!

 Immagine

Ma è proprio quando credete di aver toccato il fondo, ecco che arriva l’annuncio che vi fa pensare che esista una deriva dei cervelli oltreché dei continenti e che il nichilismo sia una gran dote, e che chi ha un atteggiamento nichilista vada onorato. Si ci vorrebbero più nichilisti in giro così eviteremmo di imbatterci in: “CERCHIAMO COMMERCIALI CON CARATTERE DA PITBULL! Li vogliamo piccoli e famelici. Perché cosi siamo noi: giovani, desiderosi di crescere e pronti a metterci in gioco con la grinta necessaria per ottenere grandi risultati”. attenti, il link può mordere!

Oltre alle bestioline, ora lo sappiamo, esiste anche una razza di uomini considerati ad alta pericolosità sociale… e non si trova in galera!

 

È già un po’ di tempo che mi incuriosisce questo annuncio: cercasi “Clienti misteriosi e intervistatori” eccolo!!.

Solo oggi, colta da quei rari cinque minuti di tranquillità che ti fanno pensare “fammi approfondire”, sono andata a vedere chi sono questi clienti misteriosi e ho scoperto che potrebbe essere davvero un lavoro fighissimo: “Quella del Cliente Misterioso è una metodologia di ricerca che consiste nell’inviare nel punto di vendita delle persone – i Clienti Misteriosi – selezionate, addestrate ed istruite per recarsi nel luogo prestabilito ed effettuare o fingere di effettuare un acquisto o una consumazione o richiedere un servizio. Nella realtà il Cliente Misterioso osserva, in incognito, come si presenta il luogo di rilevazione e come si comporta il personale, riportando le osservazioni su un’apposita scheda” fonte .

 

 

Mi sarei certamente candidata se solo non ci fosse stato scritto “specificando le eventuali esperienze pregresse nel settore” per cui non credo valgano:

  • pedinare fidanzati per vedere se si intrattengono a conversare con signore e signorine

  • essere in grado di fornire una mappatura delle condizioni igieniche dei bagni di ogni bar della mia città

Comunque non pedino mai i miei fidanzati, dunque direi una mezza verità. Anche se dobbiamo essere onesti con noi stessi: noi generazione della laurea inutile, siamo talmente versatili che nella cartella “cv” della sezione “Documenti” del nostro pc abbiamo almeno 3 cv per ogni occorrenza.

Anche se alcuni giorni io arrivo anche a 7, normalmente ne tengo 4 a portata di click:

1.  cv_serio: è quello reale, dove figuro come neolaureanda in Sociologia. Del resto è anche il meno utilizzato per due ragioni principali. Primo: i neolaureandi non li vuole nessuno, se non le pizzerie per il weekend ma per qualche ragione non sono mai riuscita neanche a lavorare in una pizzeria il weekend. Secondo: dentro il cv_serio ci sono tutte le mie esperienze “professionali”, per lo più in ambito editoriale, e solo l’inesperto disoccupato pensa ancora che a qualcuno freghi di retribuire redattori, articolisti e correttori di bozze.

2.cv_stage: è un cv semi-serio, nel quale figuro come laureanda perché di solito si apprezza uno stagista che sta per completare gli studi (ovvero non ha le pretese di chi è in forsennata ricerca di lavoro, ma non è diventato obsoleto come gli ormai anziani laureati). C’è da dire che lo stage deve essere scelto SE E SOLO SE: retribuito e aderente alle proprie aspirazioni professionali (va da sé che anche questo cv venga di solito poco utilizzato).

3. cv_alternativo: lo utilizzo per le offerte di lavoro come commessa, segretaria, impiegata. La peculiarità di questo cv è che sono già laureata (dunque non sto perdendo tempo a scrivere la tesi!!) e l’esperienza come commessa di “biancheria per la casa” (mansione svolta, tra l’altro, per il negozio dei miei genitori) si trasforma all’occorrenza in: commessa abbigliamento donna; negozio di sport; moda bambino 0-14 anni; arredo per la casa…

4. cv_babysitter: è quello dove sono laureata in Scienze della formazione, nella quale son state depennate alcune esperienze professionali (per non sembrare che io mi accanisca con questa faccenda dell’editoria) e in cui il Servizio civile svolto nella mansione di “gestione tempo libero di ragazzi disabili” (realtà!), si è trasformato in “assistenza bambini asili nido”.

So che probabilmente mentire sulle proprie capacità e/o esperienze può esser visto come controproducente oltre che disonesto (o forse si finisce addirittura in galera, non ne sono sicura) ma certo è che, ogni volta, nella lettera di presentazione aggiungo l’inevitabile e ormai compagno di sventura:

 “Sono molto veloce ad apprendere!”.

 

 

Giovani Dinamici

Pubblicato: 19/02/2012 in tragedia mercato del lavoro

Giovani Dinamici.

Il primo post. Dovrebbe spiegare il perché dell’esistenza del suo blog, ma noi sappiamo che l’esistenza, anche se ha un perché, fa si che questo perché venga compreso sempre in maniera insoddisfacente. Mi inserisco come (mente) precaria in un periodo storico particolare, nel quale dopo aver dedicato anni ai banchi di scuola (sia in senso fisico che più profondamente spirituale) ti rendi conto di essere diventata una persona troppo migliore del sistema vigente. Sistema che ha smesso di stupirti, ma che comunque tenti di sopportare. Ovviamente mi riferisco ad ogni ambito dell’esistenza, ma al settore “mercato del lavoro” in particolare!

Visto che ultimamente (tre mesi sono un lasso di tempo piuttosto “ultimamente” rispetto alle storie di alcuni miei coetanei)… dicevo, visto che ultimamente sto cercando un lavoro e ogni giorno debbo passare in rassegna decine di offerte, voglio rendere un servizio utile a chi come me sta cercando lavoro. Non nel senso di funzionare come una specie di agenzia di collocamento, piuttosto cercando di farvi capire che NON SIETE VOI ad essere esclusi dal mercato del lavoro, SONO LORO che sono esclusi da ogni logica pratico-estetica del buon senso comune e della tendenza a sviluppare un certo spirito critico ^.^

E allora iniziamo col dire che gli annunci di richiesta lavoro da parte di privati e aziende hanno due caratteristiche principali: o sono troppo stucchevoli, o sono troppo sintetici. Tra questi due estremi, si vengono ad inserire tutte quelle sfumature che rendono l’annuncio “repellente” nel senso di “viva repulsione”. Le parole che vanno per la maggiore: giovani, neolaureati (perché se sei laureato da più di un anno sei obsoleto), dinamici attivi accattivanti ma seri puntuali solari ma rispettosi umili ma che abbiano voglia di rendersi imprenditori.

Eccone il primo di una lunghissima serie: COLLABORAZIONE PART TIME (10/15 ORE SETT.) MUNITI DI PC ED INTERNET ANCHE DAL PROPIO DOMICILIO. Al di là degli errori grammaticali, di cui raramente un annuncio è scevro, è il titolo dell’offerta che mi fa pensare… COLLABORAZIONE PARTNER CLUBSHOP ATTIVI E DINAMICI PART TIME CON IL WEB…

Mi chiedo: a che ti serve uno attivo e dinamico se ti deve stare in casa collegato a Internet a fare non si sa che??? Io proverei con un: Cercasi persone che hanno problemi ad esporsi alla luce del sole, un tantino nerd e con tendenze piuttosto nichiliste.

Sia chiaro, io dò questi consigli per amore di verità e perché comunque non è che se uno è albino o un po’ depresso deve essere tagliato fuori a-priori!

 Per correttezza vi riporterò sempre i link di ogni offerta (ma in seguito anche richiesta) di lavoro… perché inoltre può pure venirvi la voglia di mandarli a fan… di mandargli il cv! eccolo qui

E ci tenevo a pubblicare la prima foto che appare su google images alla voce “giovani dinamici”… loro per davvero!

Hello world!

Pubblicato: 18/02/2012 in Uncategorized

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